Il Parco Sommerso di Baia è una realtà archeologica di eccezionale valore che il fenomeno del bradisismo ha confinato sul fondo marino: Il mare, la risorsa che ha permesso lo splendore dei Campi Flegrei, si fonde con l'archeologia dove al disotto di un sottile strato dl sabbia si scoprono mosaici e dove la flora e la fauna animano resti di muri e statue. Quello che il mare ha coperto è una larga fascia di costa antica che bisogna immaginare in continuità con le strutture a terra che costituiscono il Parco Archeologico delle Terme e che si affacciava su una baia ben più ristretta di quella attuale, anticamente Baianus lacus, cui si accedeva da un canale artificiale.

L'insenatura era già in età repubblicana occupata da ville marittime. Tra i principali edifici sommersi visibili vi è il ninfeo di età claudia, posto a -7 m sul fondali marini antistanti Punta Epitaffio, mentre, a est del ninfeo vi è una villa attribuita alla famiglia dei Pisoni per i boli impressi su una conduttura idrica di piombo. Altre ville e terme occupavano l’ampio settore attorno al lacus oggi sommerso: tra queste, per i suoi noti pavimenti a mosaico va sicuramente citata la villa c.d. con ingresso a protiro, una delle più visitate da sub e snorkelisti.

Protiro

L'Area Marina Protetta denominata "Parco Sommerso di Baia” è stata istituita con Decreto lnterministeriale del 7 Agosto 2002 dall’ allora Ministero dell'Ambiente (oggi Ministero della transizione ecologica di concerto con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (oggi Ministero della Cultura – MIC), delle Infrastrutture e delle Politiche Agricole, d'intesa con la Regione Campania.